LA PIETRA DI LUSERNA

Col nome di pietra di Luserna si vuole indicare una delle varietà più conosciute di gneiss lamellare, che affiora su un’area di circa 50 km quadrati, tra la Val Pellice e la Val Po.

LA LUSERNA

Col nome di pietra di Luserna si vuole indicare una delle varietà più conosciute di gneiss lamellare, che affiora su un’area di circa 50 km quadrati, tra la Val Pellice e la Val Po. Si tratta di una roccia metamorfica composta da stratificazioni di quarzo (1), feldspato (2) e mica (3) a struttura grossolana, ampiamente escavata nei comuni di Luserna San Giovanni, Rorà e BAGNOLO.
Sin dalla notte dei tempi le ordinarie pietre, che costituiscono ancor oggi la maggior parte dei prodotti delle cave, sono estratte dalla loro sede naturale ed utilizzate dall’uomo per costruire strade e per edificare e adornare la propria abitazione. L’estrazione dei materiali di cava può essere dunque considerata fra le più antiche e tradizionali attività dell’uomo.
A testimonianza di ciò c’è la LUSERNA, la cui estrazione ha rappresentato, in origine, il più importante mezzo di sussistenza per le popolazioni valligiane.
Le masse rocciose di cui è costituita la crosta e da cui si estrae la LUSERNA si originano e si evolvono in condizioni molto varie, che si possono sintetizzare in tre grandi processi litogenetici. Questi tre processi, che danno origine alle rocce, prendono i nomi di magmatico (o ligneo), sedimentario e metamorfico.

 

La Luserna ha origine metamorfica: il processo metamorfico ha come caratteristica fondamentale la trasformazione, che avviene per reazioni allo stato solido (cioè senza l’intervento di soluzioni o di fusi, come negli altri processi), di rocce preesistenti (magmatiche, sedimentarie) che vengono a trovarsi in condizioni ambientali decisamente diverse da quelle di origine.
Le rocce metamorfiche presentano una tipica scistosità, cioè la proprietà di suddividersi facilmente in lastre.

LO GNEISS LAMELLARE

Come si è già visto in precedenza la pietra di Luserna è un gneiss a regolari occhi feldspatici allungati, di dimensioni millimetriche, che gli forniscono una struttura a tendenza occhialdina (simile a occhi). Questo materiale è ricco di feldaspati, quarzo e miche verdastre, a cui deve il caratteristico colore grigio chiaro tendente al verdognolo.
La pietra di Luserna se analizzata al microscopio, appare essenzialmente costituita da quarzo (30 – 50%) e mica bianca (10 – 20%) ed è proprio grazie a quest’ultimo elemento che la roccia presenta una modesta scistosità.

In base a varie considerazioni si possono distinguere due varietà di LUSERNA:
1) Gneiss con occhi feldspatici molto piccoli e fitti, per lo più marcatamente deformati, a tessitura spiccatamente scistosa, di conseguenza con una facile divisibilità in lastre, fino a spessori minimi di 2-3 centimetri, adatti per la lavorazione a spacco.
2) Gneiss con occhi meno fitti e meno allungati, a tessitura meno marcatamente scistosa idonei per la segagione al telaio.
Di queste due varietà, la prima è nettamente prevalente, mentre la seconda viene estratta solamente in alcune cave della Val Luserna.

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Pagina aggiornata il 25/09/2023

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