Descrizione
Il complesso feudale Malingri di Bagnolo (frazione Villar)
Sui primi rilievi montuosi, posti tra la Valle Pellice e la Valle Po, si erge il Castello-forte di Bagnolo, i cui caratteri prevalentemente alto medioevali si sono in gran parte conservati, mentre risultano invece andate perdute, quasi del tutto, le tracce dell’antico borgo di Bagnolo. Questo doveva sorgere più a valle, sul luogo dove si trova attualmente il Palazzo o Castello Piano, circondato da un pregevole parco e caratterizzato da notevoli trasformazioni strutturali che si sono succedute nell’arco di tre secoli di storia.
Il complesso castellano, databile tra il XII e il XVI secolo, rappresenta una rara testimonianza dell’architettura fortificata in Piemonte e la sua importanza in ambito locale è stata nel passato tutt’altro che irrilevante, in quanto sotto la sovranità dei Savoia, rappresentava una postazione di controllo della strada tra Saluzzo e Pinerolo.
L’attenta opera di conservazione e tutela delle caratteristiche strutturali, oltrechè paesaggistiche, del sito, seguita nel tempo dai proprietari, rendono il palazzo, il parco, il castello e i suoi dintorni una singolare testimonianza di storia, di cultura castellana e di arte dei giardini in ambito piemontese. Negli interventi di salvaguardia ambientale, i boschi già esistenti sono stati ora reintegrati con estese opere di riforestazione ed appaiono intervallati da ampie radure a prato; alcune piccole cascine e mulini che facevano parte dell’antico feudo sono state recuperate ed accuratamente restaurate mantenendone le antiche caratteristiche.
Oggi l’intero complesso è di proprietà del Prof. Arch. Aimaro Oreglia d’Isola, figlio di Caterina Malingri di Bagnolo, ultima discendente diretta dei conti Malingri di Bagnolo.
Il Castello
Da Bagnolo, prendendo la strada delle cave, in direzione Montoso, sulla sinistra, in cima ad una collina isolata, fra boschi di castagni e di larici, si vede il profilo dell’antico castello, eretto probabilmente intorno all’anno Mille, come fortezza difensiva, che ha conservato a lungo la sua funzione.
La piana coltivata a frutteti, le abitazioni e i laboratori di pietra arrivano fino al confine del feudo della famiglia dei conti Malingri di Bagnolo che nei secoli ha difeso e protetto la popolazione del luogo. Questo feudo, che era degli Acaja, fu dato prima ai Della Torre e agli Albertengo e poi, dal 1412 ai Malingri.
Il Castello subì varie trasformazioni nei secoli. In origine la torre era staccata dal corpo principale merlato: sono ancora visibili all’ultimo piano i merli ghibellini ora integrati nella muratura. Non si sa esattamente in quale epoca esso fu coperto da tetto in lose di pietra e furono aggiunti gli altri fabbricati rurali. Nei momenti di pericolo serviva da rifugio e doveva poter rifornire di cibo e acqua soldati e rifugiati (l’acqua veniva fornita da un pozzo interno alle mura). Il castello era anticamente protetto da tre cerchia di mura di cui restano le vestigia. Cessata la funzione militare e difensiva fu usato come edificio rurale. Nei decenni scorsi gli attuali proprietari, discendenti dei Malingri hanno dato avvio ad un notevole intervento di restauro dell’edificio.
Dall’alto della torre si comunicava con gli altri castelli e fortezze visibili per mezzo di segnalazioni luminose e colombi viaggiatori. Uno dei punti di collegamento era la torre quadrata (Tour Cairà) che si trova in pianura tra il castello e la rocca di Cavour, che secondo alcune leggende sembrava essere collegata agli altri edifici con gallerie sotterranee. Questa torre faceva anch’essa parte del sistema difensivo di Bagnolo.
All’interno delle mura del castello, la torre delle scale risulta essere un’opera di grande maestria costruttiva: le scale in pietra salgono a spirale attorno ad un pilastro centrale di mattoni sistemati a formare una colonna dal diametro di circa 90 centimetri. Il piccolo portale d’ingresso, in legno spesso, è sormontato da un affresco che ingentilisce le vecchie mura di pietra. L’affresco, recentemente restaurato, di non certa identificazione, fu realizzato probabilmente alla fine del 1300 in occasione di qualche alleanza. Si notano in alto, a destra e a sinistra, i due stemmi dei casati di Savoia e Acaja che la dama tiene sollevati con le mani aperte. Alcune decorazioni araldiche e simboliche come il nodo Savoia e i rami di alloro fanno da cornice all’affresco. La dama seduta su un grande cuscino ha un abito semplice con manto e un cappello con velo trattato con grande trasparenza e delicatezza.
Il Palazzo della famiglia Malingri di Bagnolo Piemonte
La bianca facciata del’700, affiancata da due logge a tre archi per lato, rivolta verso valle, si caratterizza per completare una struttura più antica trecentesca, che fu presumibilmente uno tra i primi insediamenti della famiglia Malingri di Bagnolo.
Il “palazzo” si sviluppa a quadrato chiuso attorno ad una corte centrale.
Due lati sono occupati da edifici rurali ancora in uso, gli altri due ospitano gli appartamenti di proprietà dei discendenti della famiglia Malingri.
Anticamente, attorno al Palass è probabile che esistesse il primo insediamento del paese di Bagnolo, spostato a valle nel 1400.
Due cappelle, di cui una splendidamente decorata da un ciclo di affreschi della seconda metà del 1400, un campanile, due meridiane, il forno, il pozzo, sono alcuni degli elementi architettonici che ancora oggi legano la parte agricola a quella residenziale e la uniscono in un legame di dipendenza storica e compositiva.
La Torre dei Gossi (frazione San Grato)
Antico edificio in pietra a pianta quadrata, posto a controllo del territorio lungo l'antica strada militare via Barrata, risale con molta probabilità come epoca di costruzione al periodo tra l'XI ed il XII secolo; rimasta in condizioni di profondo degrado per diversi secoli, è stata interamente restaurata nel 2003 - 2004 ed è tuttora accessibile all'interno.